Articoli novembre 2010 - ICS Olivieri

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Articoli novembre 2010

Istituto Comprensivo > Cronisti in Classe
Questa pagina e' stata curata dagli alunni della classe 3^H della scuola media Olivieri che, per la prima volta, si sono cimentati nel ruolo di giornalisti. Gli articoli sono firmati da singole alunne che si sono occupate della stesura dei pezzi, ma il lavoro e' il frutto di una ricerca complessiva, di un confronto corale, di un interesse comune di tutto il gruppo classe. Come tema portante dei tre articoli c'e' il libro: si racconta la passione per la lettura, si fa una semplice recensione di un romanzo che ha appassionato, si ricostruisce la storia della biblioteca oliveriana, fondata da Annibale Olivieri che da' il nome anche alla nostra scuola.
"Bianca come il latte, rossa come il sangue" 

Bianca come il latte, rossa come il sangue. E' l'ultimo libro che ho letto, anzi che ho "divorato'', per quanto mi e' piaciuto e mi ha ''preso''. Si tratta del romanzo d'esordio dell'autore Alessandro D'Avenia. E' un libro che mi sento di consigliare a tutti i ragazzi della mia eta'. La storia racconta di un sedicenne di nome Leo, innamorato follemente di Beatrice. Leo, come tanti coetanei, gioca a calcetto, con lui in squadra c'e' il compagno Niko; Leo sfreccia per le vie della citta' con il suo bat-cinquantino, la sua migliore amica si chiama Silvia, il suo prof. di Filosofia e' soprannominato il Sognatore. Leo associa ogni evento della sua vita ad un colore: il suo preferito e' il rosso, come i folti capelli di Beatrice. Odia invece il bianco, il colore delle non scelte, il non colore. Sara' proprio il bianco a portargli via Beatrice, ammalata gravemente di leucemia. Una malattia che purtroppo colpisce anche tanti giovani ed e' causata da una sovrapproduzione di globuli bianchi rispetto a quelli rossi. La parola deriva dal greco: leukos (bianco) e aima (sangue).
''Bianca come il latte, rossa come il sangue'' e' un romanzo interessante, appassionante, divertente, ironico, ma a tratti anche triste e amaro; racconta bene il modo di vivere di noi giovani, le nostre passioni, le nostre insicurezze, il desiderio a volte di sentirci tutti uguali, di essere accettati dal gruppo,di seguire le stesse mode. E' un libro che piacera' a noi ragazzi, ma piacera' anche agli adulti. Anzi, secondo me, per i genitori leggere questo romanzo potrebbe essere un buon modo per comprendere piu' facilmente i problemi, i dubbi, le emozioni dei propri figli.

Margherita Di Russo 3H
"Olivieri, chi era costui?" 

Vi e' mai capitato di percorrere una via molte volte al giorno e di dare per scontato il suo nome? Passeggiando per viale Verdi, attraversando via Gramsci, vi siete mai chiesti perche' quelle strade sono intitolate cosi'? A noi e' successo con il nome della nostro istituto. ''Che scuola frequenti?'' A questa domanda abbiamo sempre risposto semplicemente ''l'Olivieri''. Fino a quando un giorno, ad uno di noi, e' stato chiesto chi fosse Olivieri, che mestiere avesse svolto, che parte nella storia avesse avuto. Buio totale. Olivieri, chi era costui? Era giunto dunque il momento di documentarci e, consultando libri, parlando con la nostra prof. di Lettere, attingendo da Internet (fonte sempre preziosa!) abbiamo scoperto molte notizie interessanti su questo illustre personaggio. Il nome completo e' Annibale degli Abbati Olivieri. Nasce e muore a Pesaro (1708-1789), fu un famoso studioso e archeologo e, per la nostra citta', un vero e proprio mecenate. Nel 1756 dono' infatti alla citta' di Pesaro il suo patrimonio di libri formato da quasi duemila pergamene e di molti manoscritti, ora tutti alla biblioteca oliveriana (via Mazza), aperta al pubblico nel 1793 e a lui dedicata. La biblioteca e' stata diretta per tanti anni dal professor Antonio Brancati, ora il testimone e' passato a Marcello Di Bella. Anche l'origine del Museo Oliveriano di Pesaro si deve alla donazione di Annibale degli Abbati Olivieri che lascio' alla nostra citta' la sua raccolta di materiale archeologico e numismatico, cioe' di monete. La maggior parte di noi, soprattutto alle elementari, ha visitato il museo ed e' rimasto profondamente colpito dai tanti reperti, (spilloni, utensili da lavoro, rasoi, spade, ex voto), provenienti da una vasta necropoli dell'eta' del ferro che sorgeva nei pressi di Novilara, a circa sette chilometri da Pesaro. All'Olivieri viene attribuita anche la scoperta del Lucus Pisaurensis, cioe' un bosco di epoca romana consacrato alle divinita', alle quali si offrivano sacrifici e doni per favorirne l'intervento o ringraziarle di un beneficio ricevuto. Con l'avvento del Cristianesimo, i boschi sacri furono lentamente abbandonati o distrutti. Lo studioso scrisse che il luogo della sua scoperta si trovava in ''un campo lontano un miglio da Pesaro, vicino alla chiesa e borgo di Santa Veneranda, sotto alla collina di Calibano'', all'incirca dunque in un'area che corrisponde alla localita' detta oggi ''Sotto le Selve'', tra Santa Veneranda e Villa Fastiggi, che una volta si chiamava appunto San Pietro in Calibano. Ecco quante cose si nascondono sotto un semplice nome! Mai dare nulla per scontato.

Virginia Perini III H
Annibale degli Abbati Olivieri
(1708-1789)
Annibale degli Abbati Olivieri
(1708-1789)
"Leggere, che passione!" 


Nero e' una mela. Nero e' un fiore. Nero e' un nastro rosso. Nero e' una scacchiera. Ma quello che provocano in me non e' nero, e' luce.
Sono i miei quattro libri preferiti: Twilight, New Moon, Eclipse, Breaking Dawn.
Tutti i libri in generale mi portano in un mondo diverso, ma questi, in particolare, mi appassionano, mi avvincono, mi fanno entrare in un mondo abitato da vampiri e licantropi. La storia e' intricata, profonda ma anche leggera, ti fa volare non solo con la mente ma anche, e soprattutto, col cuore. La trama e' incentrata sulla relazione di Bella con Edward e la rivalita' di Jacob. Bella e' una ragazza semplice, innamorata di Edward, un vampiro buono. Quando vengono descritti gli scontri, le battaglie, sento l'adrenalina scorrere nel sangue, nei momenti romantici invece mi sciolgo e tremo. Ho sempre amato leggere, fin da piccola. Quando si legge non si e' mai soli.
Sentire la carta ruvida che scorre tra le dita, girare le pagine, il profumo del libro nuovo, sono sensazioni impagabili; mi piace conoscere storie nuove, immedesimarmi nei personaggi, immaginare nuovi luoghi, sognare. Il rischio e' che a volte venga considerata dai miei coetanei un po' ''strana'', perche' mi isolo, mi creo un mio mondo, non mi lascio influenzare troppo dalle idee degli altri. A chi non mi conosce bene potrei sembrare secchiona, troppo seria, una a cui non piace molto internet, una ragazza che, al mondo virtuale informatico, preferisce il sogno di una pagina scritta e che invece di chiedere per regalo ai propri genitori felpe e jeans chiede romanzi. Invece ho tanti amici, sono solare e mi piace ridere. Leggere fa bene: intrattiene, arricchisce, migliora il lessico e migliorano anche i voti a scuola!

Giulia Gostoli 3H
 
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