Articoli marzo 2011 - ICS Olivieri

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Articoli marzo 2011

Istituto Comprensivo > Cronisti in Classe
Con la realizzazione di questa pagina, noi alunni delle classi 3C e 3I dell' Istituto Comprensivo "A. Olivieri" abbiamo voluto, oltre che rendere omaggio al nostro Tricolore, in vista della festa nazionale del 17 marzo, sottoporre all'attenzione dei lettori un tema - il rispetto - che riteniamo fondamentale per la convivenza civile e sul quale abbiamo avuto modo di riflettere e di confrontarci, grazie anche alle esperienze scolastiche vissutedi recente.


DIVERSI MA UGUALI
"Fatta l'Italia, bisogna fare gli Italiani!" La celebre frase attribuita a Massimo d'Azeglio, scrittore e uomo politico dell'800, ci fa capire che l'Unita' d'Italia non si compi' con l'unificazione del territorio.
Centocinquanta anni fa piemontesi, lombardi, calabresi, siciliani, distanti per lingua e tradizioni, facevano fatica a comprendersi tra loro; solo piu' tardi sono diventati una nazione, riconoscendo di avere le stesse radici e di condividere una lingua scritta che la scuola e i mezzi di comunicazione di massa hanno poi reso patrimonio comune.
Oggi, in Italia, convivono tante etnie: c'e' chi ritiene "fastidiosa" la loro presenza, noi invece pensiamo che queste persone, migrate in cerca di migliori condizioni di vita (come e' accaduto, in passato, ai nostri avi), stiano contribuendo anch'esse, con le loro diversita', allo sviluppo del Paese.
Per meglio comprendere il valore della diversita' contro ogni forma di pregiudizio, abbiamo partecipato al progetto "A scuola di mondo", curato dalla dott.ssa Laura Carloni e promosso dal Centro Interculturale per la Pace. Nei cinque incontri effettuati, abbiamo approfondito il concetto di diversita', confrontando i nostri punti di vista sulle differenze - non solo etniche - e sulle paure che esse suscitano in noi.
Le riflessioni sul nostro vissuto ci hanno fatto scoprire che i preconcetti sono diffusi anche a scuola e che pure noi, nei rapporti con i coetanei, spesso giudichiamo dalle apparenze ed emarginiamo non solo chi ha la pelle di un altro colore, ma anche chi si veste, si comporta o parla diversamente da noi. Sceneggiando, con l'aiuto della psicologa, le nostre esperienze personali, abbiamo avuto modo di calarci nei panni dei "diversi" e di sperimentare emozioni e stati d'animo di chi viene discriminato. Abbiamo cosi' capito che ognuno di noi, pur essendo naturalmente diverso dagli altri, puo' contribuire, con la sua unicita', a rendere migliore la societa' e, al tempo stesso, ci siamo resi conto che siamo invece tutti uguali nei diritti e che a tutti, come ci ricorda la Costituzione, vanno garantiti dignita' e rispetto, senza alcuna distinzione.
Elisa Rabarbari, Valentina Rossi, 3I; Alessandra Anelli, Eleonora Paolini, Violetta Smargiasso, 3C
IL TRICOLORE, UN SIMBOLO CHE MERITA PIU' RISPETTO

Il 17 marzo 2011 sara' ufficialmente un giorno di festa: si celebreranno i 150 anni dell'Unita' d' Italia e il Tricolore, simbolo dell'identita' nazionale, sventolera' dagli uffici pubblici,dalle scuole e nelle piazze. La storia della nostra bandiera - forse non tutti lo sanno - e' lunga piu' di due secoli. Adottata per la prima volta nel 1797 dalla Repubblica Cispadana, fu scelta, nel 1831, come vessillo della Giovine Italia e, nel 1848, come insegna del Regno di Sardegna (con lo stemma sabaudo al centro); divenne quindi, nel 1861, la bandiera del Regno d'Italia. Nel 1946, con la proclamazione della Repubblica, assunse la forma odierna; l'importanza di questo passaggio e' testimoniata dall'inserimento nella Costituzione dell' art. 12 tra i principi fondamentali.
Pur ispirandosi a quella francese, la bandiera italiana deve la scelta dei colori ai vessilli della Legione Lombarda, nei quali il bianco e il rosso del Comune di Milano si affiancavano al verde delle divise della Guardia Civica. Ai tre colori sono stati assegnati nel tempo significati diversi, ma a noi piace pensare che essi rappresentino la speranza, il coraggio e la passione di quanti - molti dei quali giovani - diedero la vita per l'indipendenza del Paese.
Oggi il Tricolore, anche se tutelato da leggi dello Stato, non e' sempre usato in modo dignitoso: sventolato spesso solo in occasione di eventi sportivi, e' stato persino adoperato sugli spalti degli stadi come arma impropria oppure - e' cronaca recente - come stendardo su un cumulo di immondizia abbandonata per strada. Chiediamo percio' piu' rispetto per un simbolo che, nato da grandi ideali, ci rappresenta tutti e costituisce per noi un punto di riferimento.
Lucia Eusebi, Vanessa Luca e Matteo Dominici, 3I
LO SPORT UNISCE

Le classi 3C e 3I dell'Istituto Comprensivo "A. Olivieri" di Pesaro hanno partecipato alla prima fase del torneo interscolastico di bowling disputando una divertente partita allo Sport Park di Fano. L'attivita' e' stata inserita nell'offerta formativa della scuola perche' educa al corretto comportamento agonistico.
Con questa esperienza tutti noi studenti abbiamo imparato cos'e' lo spirito di gruppo e cosa significa sostenersi a vicenda. Giocando con i compagni, tra un fuoripista e uno strike, abbiamo avuto modo di riflettere sul fatto che il vero obiettivo dello sport non e' la vittoria e che, anche chi non ha vinto, deve essere orgoglioso di aver dato il meglio di se'. Importante e' invece l'animo con cui si gareggia: se un atleta partecipa alle gare solo per il gusto di battere gli altri, si allontanera' sempre piu' da tutti non solo come atleta, ma anche come amico.
Lo sport non deve dividere, ma, al contrario, avvicinare: solo cosi' e' utile per la crescita individuale perche', attraverso il confronto con gli altri, ci insegna a migliorarci.
Puo' inoltre regalarci divertimento e spettacolo, amicizie e gioie, ma rappresenta, in ogni caso, un banco di prova che richiede un triplice rispetto per la realizzazione di una vera convivenza civile: rispetto del gioco, che impone agli atleti delle regole da osservare; rispetto dell'avversario, anche perche', se chi gareggia non manifesta un buon comportamento, neanche i tifosi lo faranno; rispetto della diversita', nel senso che, se un giocatore e' piu' bravo e piu' allenato, non deve deridere gli altri poiche' ogni atleta e' una persona di pari valore.

Luca Marescalchi, Stefano Rossoni, 3I


 
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