Secondo dopoguerra: l'italiano insegnato alla televisione per combattere l'analfabetismo
Il problema piu' importante che l'Italia ha dovuto affrontare nel secondo dopoguerra e' stato quello legato al fenomeno dell'analfabetismo che riguardo' gran parte della popolazione. Una delle tante soluzioni adottate per risolvere questo problema, riscosse particolare successo fra la gente, perche' si trattava di utilizzare, per la prima volta, un metodo d'insegnamento piu' moderno ed efficace: la televisione. La persona che si distinse per le sue doti di insegnamento fu il maestro Alberto Manzi che venne scelto per presentare il programma "Non e' mai troppo tardi". La trasmissione riproduceva delle vere e proprie lezioni di scuola primaria per classi formate da adulti. La nostra professoressa di italiano ci ha raccontato che gli insegnamenti del maestro Manzi avvenivano seguendo originali tecniche di apprendimento, da lui improvvisate: un grosso blocco di carta, montato su un cavalletto, sul quale scriveva semplici parole o lettere, accompagnate sempre da simpatici disegnini di riferimento. Grazie a questa trasmissione, seguita da gente di tutte l'eta', un milione di analfabeti riusci' ad acquisire la licenza elementare senza alcuna difficolta'. Da tutto cio' possiamo dedurre che la televisione puo' essere uno strumento di fondamentale importanza per arricchire la cultura di ognuno di noi; purtroppo, pero', oggigiorno non sempre si ha questa immagine positiva di questo mezzo di comunicazione perche' spesso esso e' indirizzato verso altri argomenti, meno educativi.
Noi ci auguriamo che le cose possano cambiare per fare in modo di ritornare ad un metodo di comunicazione televisiva piu' interessante e formativa.
Eleonora Gasparri; Giulia Marchionni; Rebecca Renili; Elena Tarsi; 3G