Nella
nostra realtà agricolo-montana dell'entroterra marchigiano
prospiciente le vette imponenti dell'Appennino Centrale, il rapporto con
la terra è senz'altro forte nella tradizione e, pertanto, non
sconosciuto anche a noi ragazzi nelle sue norme generali.
Fin
da piccoli il nostro sguardo si è posato, anche distrattamente, su
quella vita che si svolge nei campi che ci circondano da ogni parte,
scandita da ritmi stagionali talmente ripetitivi che alla fine, per
forza di cose, hanno insegnato a tutti qualcosa del mondo
dell'agricoltura
Un
mondo che appare umile, ma che da questa umiltà ripete sempre il
miracolo emozionante del ciclo della natura; e i campi verdi e dorati
che ammiriamo nell'estate radiosa non esisterebbero senza il lavoro
pesante nel terreno nero che si offre alla vista dell'autunno.
Dunque,
dalla conoscenza più o meno profonda di questa realtà ci apprestiamo
ad affrontarne un'altra più nuova: quella dell'agricoltura biologica.
E
come è sempre stato, la novità provoca sempre reazioni contrastanti:
se da un lato c'è curiosità dall'altro troviamo diffidenza. Anche fra
noi questa reazione si è riscontrata: c'è stato chi si è subito
incuriosito, chi conosceva qualcosa a riguardo, chi ha tranciato giudizi
nettamente sfavorevoli.
Comunque
sia, alla fine lo slancio che è caratteristica peculiare dei giovani ha
preso il sopravvento! Ed allora eccoci qui tutti pronti a intraprendere
questa nuova avventura, euforici come è giusto e solleticati dal sole
ottobrino di questa calda estate che sembra non voler mai finire .....
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