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Integrazione
Processo di integrazione


Integrazionealunni diversamente abili
Il contesto scolastico in cui ci si trova ad operare richiede la costruzione di un ambiente educativo di apprendimento che consideri basilare la diversità, l’integrazione delle competenze e delle risorse, il rispetto dell’identità e la valorizzazione dei percorsi personali. Da qui la necessità di affrontare con competenza l’integrazione dell’alunno diversamente abile avvalendosi anche della collaborazione dei servizi offerti dal territorio, affinchè la “differenza culturale” e la “diversità” diventino una ricchezza per tutti.
E’ fondamentale costruire per l’alunno con h, un progetto di vita integrato capace di orientare le sue scelte scolastiche e fornirgli gli strumenti necessari per il successivo inserimento nel mondo lavorativo partendo dalla valorizzazione delle sue abilità.
L’Istituto ha aderito alla convenzione con altre scuole dell’Ambito Territoriale per condividere le attività e le finalità del Centro Territoriale per l’ Integrazione di Urbino, ha sotto scritto l’Accordo di Programma per l’integrazione scolastica degli alunni diversamente abili della Provincia di Pesaro-Urbino  e collabora, orma  da diversi anni, con l’associazione “Double Face” la quale si prefigge lo scopo di trattare e far conoscere le problematiche relative all’integrazione dei soggetti diversamente abili.
Gli organi che orientano gli interventi individualizzati e supportano il lavoro del Consiglio di Classe sono il Gruppo di Lavoro Handicap (a norma dell’art. 15 della L. 104/92) e il Gruppo H tecnico.

Finalità
Le finalità da raggiungere serviranno per migliorare la qualità della vita degli alunni disabili mediante la loro effettiva integrazione all’interno del gruppo classe nella scuola.
Favorire l’integrazione, nel rispetto della normativa vigente e dei diritti umani sanciti dalla Costituzione, con particolare riferimento al diritto all’educazione e all’istruzione.
Soddisfare al meglio i bisogni educativi speciali degli alunni diversamente abili, con particolare attenzione al servizio scolastico, per garantire il diritto di partecipare alla vita scolastica assieme ai loro compagni ed esprimere al meglio le proprie potenzialità.
Promuovere il senso di appartenenza al gruppo, percependo il rispetto dei diritti e l’osservanza degli obblighi.


Obiettivi formativi
L’azione formativa unica e condivisa a livello d’Istituto si esplica attraverso interventi mirati in modo particolare verso lo sviluppo dell’autonomia, della comunicazione, dell’area cognitiva e affettivo-relazionale.
Favorire un lavoro condiviso per una reale presenza qualitativa degli alunni diversamente abili nel proprio gruppo classe.
Sviluppare e potenziare le abilità espressive anche attraverso l’utilizzo di tecniche innovative.
Attivare la risorsa compagni e la conoscenza del deficit per favorire l’integrazione.
Creare un clima inclusivo all’interno della classe
Sviluppare le abilità sociali( interazione, collaborazione, condivisione, tolleranza, comportamenti pro sociali)
Riconoscimento e rispetto per ogni tipo di diversità, individuando le proprie ed altrui potenzialità.

Progetto didattico
La Legge 104/92 prevede diversi strumenti tra loro interconnessi per l’attuazione dell’integrazione scolastica degli alunni disabili.
La diagnosi funzionale, di competenza degli specialisti dell’ A.S.L., rappresenta il “bilancio” della realtà del bambino da legare all’azione educativa, allo scopo di agevolare i suoi processi di apprendimento e di crescita.
Per garantire ad ogni alunno in difficoltà un percorso adeguato e rispettoso della singola persona, la scuola predispone un “Piano Educativo Individualizzato” chiamato PEI.
Il progetto educativo individualizzato è lo strumento di lavoro di cui i docenti si avvalgono per portare avanti il processo di sviluppo e integrazione dell’alunno disabile. Sulla base delle indicazioni e delle informazioni acquisite attraverso la diagnosi funzionale (DF), delle verifiche iniziali, delle abilità e delle potenzialità dell’alunno, il docente di sostegno, in stretta collaborazione con gli insegnanti della sezione o della classe, fisserà gli obiettivi, le attività, i contenuti, i mezzi, gli strumenti, i criteri metodologici e di verifica valutazione più idonei ai bisogni dell’alunno. Affinché il Progetto possa essere effettivo mezzo di integrazione, dovrà tener conto della programmazione elaborata dal consiglio di classe. Nelle ore in cui l’alunno non usufruisce del sostegno del docente specializzato è evidente che spetterà all’insegnante curriculare provvedere all’attuazione delle attività programmate nel P.E.I.

 

Metodologia: Le attività saranno organizzate secondo il criterio della flessibilità, riferita agli spazi, ai tempi e all'articolazione delle classi, che saranno "aperte" all'alunno, sia in senso orizzontale che verticale, allo scopo di fornirgli il maggior numero di risorse possibili. Saranno costituiti gruppi di lavoro, con un numero limitato di alunni, comprensivi sia di alunni diversamente abili, sia pure da alunni normodotati.
Si cercherà di attivare con l'alunno un rapporto interpersonale positivo, basato sul rispetto, sull'accettazione e sulla fiducia. Si partirà dall'esperienza e dall' operatività per sviluppare gradualmente le capacità di comunicazione, di espressione e di astrazione, nonché di sistemazione delle conoscenze acquisite, utilizzando di volta in volta il procedimento induttivo e quello deduttivo, a seconda delle necessità. Si promuoveranno le capacità di operare sia intellettualmente che manualmente. Gli apprendimenti saranno proposti in modo graduale, senza forzature, onde evitare frustrazioni, opposizioni e rifiuti che spesso accompagnano anche il più piccolo insuccesso.
Molte attività saranno portate avanti sotto forma ludica, soprattutto quelle destinate agli alunni con le disabilità più gravi. Sarà importante rispettare i tempi di lavoro e quelli di pausa, considerata la scarsa predisposizione al lavoro scolastico che quasi sempre caratterizza il ragazzo diversamente abile.
Saranno frequenti anche le esercitazioni e le attività di rinforzo e di recupero delle conoscenze acquisite relativamente a quegli alunni, la maggior parte, che manifestano difficoltà mnemoniche. Si farà ricorso a: lezioni dialogate, discussioni e conversazioni. Esercitazioni ed attività di rinforzo, uscite e visite guidate.

Mezzi e strumenti: Gli strumenti saranno principalmente sussidi didattici e materiale strutturato e non. Programmi didattici speciali ed individualizzati per agevolare l'apprendimento, proposti anche attraverso il computer;

Verifiche e valutazion: Le verifiche saranno sistematiche affinché possano essere valutate con precisione sia l'incidenza dell'azione educativa, sia il processo di crescita di ciascun alunno, in rapporto alle sue capacità e potenzialità. La valutazione dovrà essere riferita alla realtà specifica del singolo alunno, al cammino di crescita che sarà riuscito a percorrere in riferimento alla programmazione e agli interventi individualizzati.
In sintesi nel PEI vengono affrontati i seguenti punti:
Conoscenza degli alunni sotto il profilo psicologico, socio-relazionale e cognitivo, attraverso una attenta e sistematica osservazione dei soggetti nelle varie situazioni.
Individuazione delle aree di maggiore potenzialità degli alunni, tenendo conto delle indicazioni della famiglia, degli operatori sanitari e scolastici.
Stesura di un Piano Educativo
Individualizzato, cioè calibrato sulle potenzialità del singolo, integrato con la programmazione della classe.
Verifica e valutazione del piano di lavoro, mediante un’attenta registrazione dei progressi degli alunni.
L’orientamento
Tiene conto delle caratteristiche del singolo alunno, sulla base delle quali vengono presi accordi con le famiglie e con i medici neuropsichiatri.
Tutto il percorso scolastico si sviluppa sotto l'osservazione degli insegnanti di sostegno, in funzione del futuro inserimento nel mondo del lavoro e in taluni casi si stipulano accordi con centri socio-educativi o stage in aziende del territorio.
L’Insegnante di sostegno
Partecipa a pieno titolo alla elaborazione e alla verifica di tutte le attività di competenza dei docenti. La responsabilità dell’integrazione dell’alunno disabile e dell’azione educativa svolta nei suoi confronti è in uguale misura dell’insegnante di sostegno, degli insegnanti di classe e della scuola nel suo insieme. Tutti i docenti, pertanto, devono farsi carico del progetto di attuazione degli interventi didattici previsti. Il principio dell’integrazione è quello di far agire il più possibile il bambino o il ragazzo con i suoi compagni.
La famiglia
La collaborazione della famiglia è considerata indispensabile ai fini dell’integrazione scolastica degli alunni disabili. Ai genitori si richiederanno le informazioni necessarie per la predisposizione e attuazione del progetto educativo personalizzato, compresa la collaborazione per coordinare l’attività. I rapporti con essi saranno tenute dai docenti di sezione o di classe e non esclusivamente dall’insegnante di sostegno. La scuola provvederà, anche attraverso comunicazioni scritte, affinché le famiglie meno presenti e collaborative, siano coinvolte e partecipi.

I servizi territoriali specialistici
E’ necessario che vengano fatti incontri tra operatori scolastici e specialisti delle strutture che offrono i servizi terapeutico-riabilitativi, allo scopo di supportare le attività scolastiche mediante quelle specialistiche




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