MONSIEUR BATIGNOLE
(MONSIEUR BATIGNOLE)
Gérard
Jugnot, Francia, 2002

REGIA: Gerard JUGNOT SCENEGGIATURA:
Gérard Jugnot - Philippe Lopes Curval FOTOGRAFIA:
Gérard Simon MONTAGGIO: Catherine
Kelber MUSICA: Khalil
Chahine SCENOGRAFIA: Jean-Louis
Povéda COSTUMI: Martine
Rapin - Annie Thiellement INTERPRETI:
Gérard Jugnot,(Batignole), Jules Sitruk (Simon), Michèle Garcia (Marguerite
Batignole), Jean-Paul Rouve(Pierre-Jean Lamour), Alexia Portal (Micheline
Batignole), Violette Blanckaert (Sarah Cohen), Daphné Baiwir (Guila
Cohen) PRODUZIONE:
Dominique Farrugia, Olivier Granire, Gerard Jugnot per Novo Arturo Films/Turkhoise/Rf2k
Productions/Tf1 Films Productions Distribuzione
: Ladyfilm DURATA: 100'
Origine: Francia
- 2002 -
Premessa
storica
Nel luglio del 1942 (data che viene posta
allinizio del film) la Francia è occupata dalla Germania nazista e a
Vichy è stato insediato un governo che dovrebbe essere francese, in
quanto guidato dal Maresciallo Pétain con sede a Vichy, ma è in realtà
al totale servizio degli occupanti. I francesi sono praticamente divisi
in tre atteggiamenti di fronte ai nazisti: ci sono i
collaborazionisti che a volte sono più zelanti degli stessi
nazisti; ci sono i francesi che intendono resistere alloccupazione e
che troveranno nel Generale De Gaulle la loro guida e ci sono quelli che
non prendono posizione e
cercano di continuare senza troppe scosse la loro vita quotidiana,
costringendosi così a fingere di non vedere quanto accade intorno a
loro. Batignole allinizio è uno di questi.
Il
film e i personaggi principali
La sequenza di apertura di Monsieur Batignole ne sottolinea lo spirito: una storia tragica
raccontata a tratti con la leggerezza della commedia senza mai
dimenticare la gravità di quanto accaduto. Un sidecar tedesco
ha qualche problema nellavanzare mentre dalla cantina del negozio di
Batignole vengono sottratti prosciutti e salsicce. Il tutto viene
accompagnato da una canzoncina ritmata.
Latmosfera cambia rapidamente. Mentre Batignole alza la saracinesca
per aprire il negozio sopraggiunge luomo che vedremo consegnare i
documenti falsi alla famiglia ebrea Bernstein perché i suoi componenti
(padre, madre e i figli) possano passare il confine e trovare asilo in
Svizzera. Ma la partenza viene interrotta dallintervento dellanima
nera della famiglia: il futuro genero Pierre-Jean che ritiene che il
colpevole del furto sia uno dei giovani Bernstein. Emergono subito le
posizioni: Batignole è il commerciante che pensa di avere trovato chi
lo ha derubato e pensa solo a questo, Pierre-Jean è il delatore senza
scrupoli e i Bernstein sono comunque le vittime designate (v. la
consegna dellanello). Lintero nucleo familiare viene
giudicato dalle carrellate che ci mostrano lo sguardo dei
Bernstein catturati.
Le scene che seguono sottolineano il carattere
servile e cinico di Pierre-Jean: la proposta di impadronirsi della casa
dei Bernstein mentre i tedeschi la depredano e la scena al ristorante ne
illustrano lo spirito di rivalsa da una frustrante mediocrità. Così
come le due scene ulteriori (con i dialoghi con la figlia prima e la
moglie poi) ci delineano il carattere di Edmond Batignole: quali
convinzioni lo contraddistinguono in questa fase? Lascesa sociale
di Pierre-Jean trascina i suoceri ma Batignole appare subito a disagio
sia dinanzi al comandante tedesco che nel suo nuovo status nei confronti
dei tedeschi.
Quando il piccolo Simon Bernstein fa ritorno alla
casa che crede ancora propria e vi trova i Batignole nel pieno della
festa con i tedeschi molto cambia per lui ma anche per Edmond. Come reagisce allevento inatteso? Come si giustifica? Come
interviene? Quali espedienti trova per aiutare il bambino?
Si rifletta sul
dialogo che avviene tra i due in soffitta. Quale rapporto si instaura
tra luomo e il bambino? Chi è nella posizione di doversi difendere?
Di fronte a quali richieste?
Quando Batignole va a cercare i Cohen (zii di Simon)
si trova di fronte ad altre due bambine che non hanno più i genitori.
Inizialmente cerca di sfuggire al nuovo problema. Cosa lo indurrà a prendersi cura anche di loro? Il colloquio con luomo che falsifica i documenti rivela un altro
aspetto della guerra: coloro che si approfittano dei problemi altrui.
Lunico momento visivamente forte del film è il breve incubo in
cui Edmond sogna di essere destinato alla stessa fine dei maiali di cui
vende la carne cioè allo sgozzamento. Che
significato assume nel contesto della storia?
Un nuovo atto di coraggio di Batignole è quello di
andare a cercare il piccolo quadro di valore sottraendolo ai nazisti.
Cosa lo spinge a questa azione? E un eroe o un uomo che sta prendendo
coscienza delle proprie responsabilità? Il cinismo profondo di
Pierre-Jean spinge Batignole a un atto violento. Come
va giudicato?
Da questo momento ha inizio il viaggio. Se fino ad
ora si è rimasti chiusi in spazi precisi e delimitati da adesso la
strada e la ferrovia prendono il sopravvento. Dopo la vendita del quadro
Edmond incontra nuovamente la figlia dopo la morte di Pierre-Jean. Cosè mutato nel loro rapporto?
Cominciano i primi controlli e i primi sospetti nei
confronti dei tre bambini che non debbono mostrare di essere ebrei. Pensiamo
alla guardia alla stazione e ai passeggeri del treno. Batignole poi
deve fingersi medico e, in una scena che sta in bilico tra comicità e
tensione, deve risolvere il problema a una gamba di un militare tedesco.
Dopo la parentesi bucolica il gruppo raggiunge la fattoria dove Edmond
trova comprensione nella padrona di casa il cui figlio minore diventa
geloso di lui. I bambini di città conoscono qualcosa della vita in
campagna e Simon ha loccasione per scontrarsi con chi comunque è per
lui ancora compartecipe della sorte dei suoi. Per lingenuità dei
ragazzi il rischio si fa grave e il gruppo rischia di essere scoperto. La
scena al posto di polizia ruota tutta intorno alla possibilità di
scoprire che Simon non è francese ma ebreo. I bambini si vedranno
garantire la protezione da un sacerdote che si preoccuperà anche di
farli passare in Svizzera. Giunge il momento delladdio.
Come si comporta Batignole? Se
dovessimo descrivere levoluzione del suo comportamento a chi non ha
visto il film quali termini useremmo?
Intervista a Gerard Jugnot
regista e protagonista di Monsieur
Batignole
di Victor Sini
Comè nata lidea di questo
film?
Mi ha sempre colpito la storia, e in particolare
questo periodo. E un momento storico che non può dirsi chiuso, ma
che ha profondamente condizionato tutti coloro che ne hanno avuto
esperienza sia diretta, sia attraverso i numerosi documentari e film che
sono stati realizzati. Quando giravamo a Parigi la gente si sconvolgeva
alla vista delle bandiere naziste e degli attori in uniforme tedesca. La
spiegazione si può trovare nella massiccia deportazione degli ebrei e
nel fatto che, per la prima volta, la Francia è stata occupata da un
esercito straniero con cui, volontariamente o meno, molte persone hanno
collaborato. Questo periodo è come una spina nel fianco che non si
riesce a rimuovere.
Nel film il macellaio Edmonde Batignole diventa un eroe senza quasi sapere
che cosa sta accadendo intorno a lui. Perché questa evoluzione?
Qui Edmonde Batignole è costretto a prendere
posizione e a mantenere un comportamento coerente. Ma non si capisce se
ha scelto lui questo corso degli eventi. Quando viene sottolineato il
suo coraggio risponde: E un puro caso.
I personaggi sono stati quasi tutti
caratterizzati da una vena macchiettistica e ridicola: alcuni sono dei
farabutti, altri più moderati, ma ci sono anche dei buoni
Ciò che mi
affascina delle situazioni difficili è che ti costringono a valutazioni
morali dei personaggi che incontri. Batignole sembra bonario, in realtà
non lo è, è un debole.
Durante lintero periodo della riconciliazione
gollista, ogni cittadino francese al cinema veniva rappresentato come un
membro della Resistenza. Verrebbe da chiedersi come si potesse mai
perdere la guerra con così tanti eroi intorno! Sappiamo che vi era
almeno un 10% di eroi ed un 10% di veri bastardi, mentre il resto della
gente rimaneva in attesa, cercando di sopravvivere e mettere cibo in
tavola.
Rispetto al tema della Resistenza,
Batignole avrebbe potuto lottare contro linvasore, invece sceglie di
salvare dei bambini ebrei destinati alla deportazione.
Volevo vedere come un uomo senza coscienza,
disinteressato a ciò che gli sta intorno, poteva reagire di fronte ad
una situazione drammatica che gli veniva imposta. Volevo che reagisse
nel modo giusto poiché la mia intenzione era di fare un film che
portasse speranza. E certamente il tipo di storia che avrei voluto
capitasse a mio nonno, o a me se solo avessi vissuto in quegli anni.
Linfamia in cui vive gli viene gettata addosso quando incontra Simon,
il ragazzino che finisce per aiutare. Cerca quindi il modo per salvare
il ragazzo e si chiede innanzitutto come salvare se stesso, come
recuperare la dignità perduta.
E stato facile lavorare con dei
ragazzini che non sapevano nulla di questa storia?
Mentre
dirigevo Simon e le due ragazzine continuavo a chiedermi come qualcuno
avesse potuto consapevolmente mettere tutti quei bambini in vagoni per
bestiami ed inviarli nei campi di concentramento e quindi nelle camere a
gas. Come si è potuto permettere questo? Possibile che le persone non
sapessero? Queste sono le domande che mi sono posto per tutto il film.
Potevano non saperlo, ma certo averne sospetto. Semplicemente conveniva
a tutti. Questo è il significato della scena in cui Batignole dice al
bambino che gli adulti venivano deportati per andare a spaccare rocce
grandi, mentre i bambini venivano inviati a spaccare rocce piccole. Lo
sguardo del bambino è sufficiente a fargli prendere coscienza
dellinsensatezza della sua risposta.
(a
cura di Faggi Grigioni Silvia referente Progetto cinema; fonti di
documentazione i siti del Festival Internazionale del Cinema giovane di
Bellinzona Castellinaria www.castellinaria.ch
e www.altrocinema.it
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