Dal Corriere
della Sera di Giovedì 25 Gennaio 2001
"De Mauro: le
interrogazioni vanno eliminate
Per il ministro della Pubblica
istruzione bisogna sostituirle con metodi di accertamento oggettivi
ROMA
- Le interrogazioni a scuola? Sono da eliminare. Laffermazione
fa scalpore perché a pronunciarla non è uno studente ripetente ma il
ministro della Pubblica Istruzione Tullio De Mauro.
METODI OGGETTIVI - Per De Mauro linterrogazione va
sostituita con dei metodi oggettivi di valutazione della competenza
dello studente. "L'interrogazione - ha affermato il ministro
intervenendo al convegno "L'obbligo formativo e
l'apprendistato" organizzato dalla Cgil - non sempre, infatti, è
in grado di accertare la reale competenza degli studenti, nel bene come
nel male. Abbiamo invece bisogno di criteri di accertamento oggettivi
e non di un modello di istruzione stile "confessionale"
tra insegnante e studente".
UN NUOVO SISTEMA - L'obiettivo? Avviare un sistema che ci dica
in modo analitico, ha spiegato De Mauro, "cosa sanno o non
sanno, ad esempio, gli studenti che vengono bocciati, e non solo
quanti bocciati ci sono ogni anno". È questo il lavoro che sta
compiendo la commissione che entro pochi giorni metterà a punto i nuovi
curricola della scuola di base: "Stiamo traducendo i curricola in
competenze - ha detto il ministro della Pubblica Istruzione - stiamo cioè
cercando di dire con precisione che cosa ad esempio di Inglese,
Matematica o Storia bisogna sapere in uscita dalle varie tappe del
processo scolastico".
LACCERTAMENTO DELLE COMPETENZE - Tutto ciò, ha aggiunto De
Mauro, "ci serve per far funzionare l'altro perno portante del
processo di riforma: l'accertamento dei passi effettivamente compiuti
dallo studente; vogliamo cioè capire, anno per anno, cosa sta
effettivamente imparando". In pratica, secondo il ministro, si
tratta di cambiare "profondamente il modo tradizionale di guardare
all'insegnamento: non potranno più esserci insegnanti che, una volta
svolta la lezione, considerano come unico altro momento possibile quello
dell'interrogazione. Ci sarà invece spazio per docenti che riescano a
spiegare ed accertare le competenze. Certamente non sarà semplice, ha
ammesso De Mauro, secondo il quale bisogna passare ad un diverso
modello di istruzione: da un modello che il ministro ha definito del
"confessionale" tra studente e docente ad una nuova
cultura "dell'accertamento dei risultati".
"Vogliamo una scuola - ha concluso il ministro - che garantisca
delle competenze durevoli, ovvero un "pacchetto" di competenze
che consenta un percorso di istruzione continua nell'arco della
vita".
MA GLI INSEGNANTI NON SONO DACCORDO - Il progetto di De Mauro
non vede però daccordo gli insegnati delle scuole medie che
replicano: "Sono utili e necessarie, se fatte bene, e permettono di
valutare a "tutto tondo" lo studente che si ha dinanzi".
A difendere il tradizionale metodo di valutazione, messo sotto accusa
oggi dal ministro della Pubblica istruzione, è il presidente
dell'Unione insegnanti medi (Ucim) e pedagogista Luciano Corradini.
No, quindi, alla "demonizzazione" dell'interrogazione che,
secondo il rappresentante degli insegnanti medi, ha invece molto di
positivo. L'interrogazione, sostiene Corradini, "oltre a permettere
di valutare comunque ciò che lo studente ha appreso, consente di
valutarne anche altri aspetti comportamentali che sono
fondamentali per un insegnante: mi riferisco ad esempio - ha aggiunto -
all'interesse che lo studente dimostra verso quella materia, al suo
grado di coinvolgimento, alla personalità, alla sua creatività su
particolari argomenti ed anche al modo in cui interagisce con
l'insegnante".
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