Anno  4, Numero 2

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L'ESAME AL TRAGUARDO
Basta pensare l'esame come "prova" per far sorridere i "proff".

tersi sempre gli stessi argomenti da una mandria di alunni impauriti.
Concludendo, gli esami servono a metterci alla prova, non solamente con gli altri ma, soprattutto, con noi stessi. Insomma è un modo per renderci conto dei nostri limiti e, con un po' di volontà, di superarli.

Di G. Enea III C - Media

Come ogni anno, soprattutto all'inizio del secondo quadrimestre, i ragazzi di terza media cominciano (o continuano) a preoccuparsi per l'esame.
Per alcuni è il dramma che incombe; altri lo vivono diversamente, senza farne un problema, infischiandosene o meglio cercando di non "fasciarsi la testa prima di rompersela". Certamente ogni alunno "angosciato" chiede illuminazioni ai suoi predecessori che puntualmente rispondono con gran tranquillità - E' UNA CAVOLATA ! - C'è da pensare che se lo dicono un motivo c'è.
E allora cerchiamo di vivere questo momento con serenità. Quello che penso è che la paura più grande di ognuno sia di sbagliare, ma in effetti l'esame non è altro che una semplice verifica, per cui in genere ci si prepara molto e bene con minime possibilità di trovarsi impreparati.
Allora, la  paura è dei professori?
Una schiera di giudici che ti scrutano severamente, una fila  di persone che per anni e anni sentono ripe

Una schiera di giudici che ti scrutano severamente

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