| | | | | | Di M. Casalini e G. Enea III C - Media
Martedì 28 gennaio 2003 si è svolto uno spettacolo al Teatro "Angel dal Fuoco" di Pergola, inaugurato poco tempo fa. Per la nostra "piccola città" è stato riappropriarsi di un gioiello, riscoperto dopo tanti anni e sicuramente atteso da tutti. È per questo che noi ragazzi abbiamo aderito a partecipare alla rappresentazione per la curiosità di vedere un luogo mai visto. Infatti molti giovani del Terzo Millennio non conoscono lo spazio teatrale e non sono interessati e attratti da quello che esso ci propone . La sua caratteristica principale è quella di far entrare le persone nella cultura "dal vivo", senza intermediazioni di schermi, mettendole al corrente di realtà del presente e del passato. È lo strumento più sensibile per dar voce alla "memoria". Così lo spettacolo "Vernichthet" (Sterminati) realizzato dal Teatro Stabile delle Marche anche per le scuole, ci ha messo al corrente sulla persecuzione perpetrata dei Tedeschi nei confronti degli Ebrei. È la storia di sette ebrei sopravvissuti che narrano la loro vita in quel periodo difficile e tragico in cui di tutto e di più è stato fatto per annientare la dignità umana. Che potere ha la rappresentazione teatrale! Fingere e nello stesso tempo trasmettere emozioni vere che ci | | | |
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| | | | | | Di L. Bonelli III C - Media
Durante una giornata scura e piovosa, tutt'a un tratto, si sentono degli spari: mitragliatrici a tutta manetta, bombe che esplodono, urla strazianti che durano per vari minuti e poi… silenzio assoluto. Una voce rompe il silenzio: -Uffa, questo videogioco non vale niente, si muore subito!- Ebbene, si, i ragazzi d'oggi passano ore tra TV, play station, computer. Per loro la guerra è un gioco, perché nei videogiochi quando il personaggio "muore" si può iniziare da capo.
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| | | | | | Per loro diventa sempre più difficile capire che di vita ne abbiamo una sola, e tra l'altro molto importante. Così, guardando immagini di guerra "vera"al telegiornale, rimangono, sempre più, indifferenti. Per la strada si vedono bambini che vanno in giro con pistole finte e sparano alla gente, poi dalle pistole si passa a soldatini e così via fino ad arrivare a quei giochi dove tu hai una pistola finta, attaccata a un cavo della play station e spari ai nemici al di là dello schermo. Per i ragazzi, ora, la guerra è un gioco, ma non per tutti, alcuni muoiono veramente o rimangono straziati per sempre, perché ai grandi potenti della Terra piace, anche a loro, "giocare" alla guerra.
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