| | | | | | Di V. Beci, I. Mazzocchi, A. Maggiori - III A Media
La pace…è difficile parlarne proprio adesso, in un momento cosi difficile de affrontare. La pace è sempre stata idea di tranquillità, contrario della guerra, che ci sembrava molto lontana da noi fino a poco tempo fa...È impossibile spiegare come ci sentiamo adesso…abbiamo qui vicino a noi Vittoria Beci la figlia del funzionario del Ministero degli Esteri Marco Beci, morto nell'attentato terroristico di Nassyiria il 12/11/2003. Vittoria non si è ancora resa conto dell'accaduto, non riesce ad immaginare il suo futuro senza lui; pensa soltanto al suo impossibile ritorno dall'Iraq; di lui ricorda tutti i momenti belli passati insieme, i pomeriggi persi a studiare, i viaggi affrontati con lui; fin da piccola era consapevole dell'attività svolta dal padre. Questo evento ha coinvolto tutta la gente della città, lo Stato, gli ami | | | |
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| | | | | | ci e i conoscenti di Marco; perfino quelli che non lo avevano mai visto sentono la mancanza di un uomo così, che ha dato la vita per la pace. Marco si ricorda come un uomo umile, saggio, disponibile, sempre pronto a sostenere ed aiutare il prossimo.. È e sarà un eroe per questo lo ricorderemo per sempre. Aiuteremo Vittoria, Giacomo, la piccola Ludovica e la mamma Carla in qualsiasi momento della loro vita. Questa drammatica situazione continua in tutto l'Iraq, dove ogni giorno bombardamenti, lotte e sanguinanti scontri uccidono donne e bambini innocenti. La nostra fortuna è che siamo giovani, allegri, spensierati volti verso l'ottimismo che ci fa pensare ad un futuro sereno e tranquillo dove la religione non sarà più motivo di scontro ma d'unione e farà della gente" un unico popolo". A dimostrazione di questo, proponiamo una poesia, studiata recentemente, di una bambina irakena durante il periodo di guerra…
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